Esposta a New York, si intitola “Namsal Siedlecki: Viandante” l’opera di Namsal Siedlecki, artista statunitense residente in Italia, che esplora la transitorietà dell’erranza attraverso l’utilizzo dei processi galvanici.
Per realizzare questo lavoro, Namsal si è rivolto ad Emanuele Grillo, Direttore Tecnico di Tecnochimica, per discutere dei processi chimici necessari, per rivolgergli le proprie domande sull’arte dell’elettrodeposizione e per preparare dei test. Emanuele ha poi messo in collegamento Namsal e i membri del suo team, Chiara Mannarino e Thomas Huber, con l’ufficio della Columbia Chemical e il presidente Brett Larick. Anodi e un raddrizzatore sono stati forniti da Roberto Muniz presso Lune Industries.
Il lavoro di Siedlecki esplora argomenti quali la dicotomia tra naturale e artificiale o le relazioni tra natura, tempo e intervento umano. Con questa mostra, l’artista prosegue l’indagine su questi concetti, ma pone particolare attenzione ai temi del viaggio e della trasformazione. I viaggiatori in continuo movimento, diventano entità che si trasformano in relazione ai luoghi e agli ambienti in cui trascorrono il tempo.
In questo modo, le sostanze e i processi chimici, la perdita di materiale fisico e il cambiamento coinvolti nelle reazioni galvaniche diventano “significanti”, ossia elementi collegati ad un significato metaforico che si riferisce direttamente a ciò che l’artista intende comunicare attraverso il lavoro.